In Sicilia sono circa 40 gli uomini e le donne appartenenti al Soccorso Speleologico, provenienti da più provincie della regione.
Scenari di intervento sono le grotte (naturali e artificiali), pozzi, sifoni e, in generale, tutte quelle situazioni dove l’ambiente comporta la necessità di muoversi in spazi confinati o angusti.
Il minimo infortunio in grotta comporta l’intervento di molti soccorritori, anche per lunghi periodi di tempo, poiché lo scenario può presentare difficoltà non indifferenti quali: la distanza dall’ingresso dal luogo in cui è avvenuto l’incidente, la profondità, la presenza di tratti stretti, tratti allagati o sommersi.
Per tali motivi all’interno delle squadre di soccorso è imprenscindibile la presenza di medici specializzati in soccorso speleologico, i quali raggiungono quanto prima l’infortunato con la prima squadra di intervento. Il soccorso speleologico ha infatti la caratteristica di essere un soccorso medicalizzato.
All’interno del soccorso speleologico operano varie figure tutte altamente qualificate come i tecnici specializzati nel recupero dell’infortunato, gli speleosubacquei specializzati nel recupero in tratti allagati o sommersi e i tecnici abilitati all’utilizzo di esplosivi, necessari nel caso in cui si devono allargare dei passaggi stretti per agevolare il passaggio della barella.
La Scuola Regionale di Tecnici di Soccorso Speleologico vanta al suo interno 1 istruttore nazionale e 6 istruttori regionali.
In più alcuni componenti della Delegazione sono impegnati nelle Commissioni Nazionali quali: Commissione Disostruzione, Commissione SpeleoSubacquea, Commissione Medica, Commissione Tecnica e Commissione Comunicazione e Documentazione.
Le commissioni speleologiche hanno il compito di favorire l’aggiornamento tecnico specialistico, la divulgazione delle conoscenze tecniche e scientifiche e la sperimentazione di materiali e tecniche. Promuovono inoltre iniziative di prevenzione, ognuna nel proprio ambito specifico.