Ripresi a pieno ritmo gli impegni per la squadra di soccorso speleologico del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS).
Nel rispetto delle cautele richieste in questo periodo, nella giornata di domenica 18 ottobre, una ventina di tecnici, provenienti da varie province della Sicilia, si sono dati appuntamento presso la forra di Mojo Alcantara (ME) che per morfologia è molto simile a una grotta. Lunghe verticali, pareti strapiombanti, percorso impervio, ma il tutto, all’aperto. Da calendario l’esercitazione era prevista nelle zone profonde della grotta “Abisso del Vento” (PA) ma per l’acuirsi della pandemia si è optato per un ambiente all’aperto quale la forra.
L’ingresso della forra è situato a 750 metri s.l.m. e si sviluppa per 670 metri con un dislivello di 122 metri.
Durante l’esercitazione si e’ effettuato il recupero di un infortunato (simulante) posto in fondo alla gola.
Raggiunto il ferito, prima di procedere alla medicalizzazione e all’imbarellamento, sono state attuate le procedure anti Covid-19 messe a punto dai medici del CNSAS.
Per il recupero della barella lungo la verticale di 30 metri e’ stato allestita una teleferica obliqua mentre sulle altre verticali sono state adottate tecniche di contrappeso.
Il resto del percorso, reso difficoltoso dalla presenza di numerosi salti e tratti impervi, e’ stato affrontato con l’utilizzo delle “tecniche smart” , di recente introduzione dalla Scuola Nazionale del CNSAS.
L’obiettivo è essere sempre pronti.
La Stazione di Soccorso Speleologico in Sicilia conta circa 50 tecnici tra uomini e donne, speleologi esperti prima di tutto, che dedicano, con passione, il loro tempo al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.